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Dominique Eddé

Il crimine di Jean Genet

saggio

Traduzione dal francese di Giulia Masperi

agli-estremi dell'Occidente
2009, pp. 120, 12,5x20,5cm

ISBN: 9788887510539
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Sinossi

"La sua presenza mi dava la sensazione di un fuoco ghiacciato. I suoi gesti erano pieni, calcolati e precisi esattamente come le sue parole." Così Dominique Eddé inizia il suo ardito lavoro sullo scrittore ribelle francese. A metà tra saggio critico e autobiografia, l'autrice tesse un doppio ritratto dell'uomo e dell'opera legando l'esperienza letteraria a quella esistenziale. Un approccio che, a partire dalla constatazione della totale assenza del padre negli scritti di Genet, le consente di osservare come il "parricidio" sia il crimine di fondo suo e della sua produzione artistica. Abbandonato in giovane età, Jean Genet ha fatto della propria e dell'altrui solitudine l'arma con cui opporsi a ogni legge. Le sue radicali posizioni politiche, l'appoggio alla causa palestinese, il rapporto con il cristianesimo e il giudaismo emergono qui in un continuo rimando alle opere di Dostoevskij, Nietzsche, Sartre, Rembrandt, Giacometti. Con ritmo incalzante la storia di Genet si trasfigura in un mosaico collettivo, nel romanzo di formazione di un'intera generazione uscita dai tumultuosi anni '70.

Autore

Dominique Eddé

Scrittrice libanese di lingua francese, pubblicata da Gallimard e Seuil, è anche la traduttrice in Francia di alcuni libri di Edward Said. Ha conosciuto negli anni Settanta Jean Genet. Costruisce qui un doppio ritratto dell'uomo e dell'opera, chiarendone i rapporti con Francia e Palestina, giudaesimo, cristianesimo, islam, con il teatro e infine con la morte.

Recensioni
Erwan Desplanques, Télérama, INTERNAZIONALE, 01/09/2009

Il crimine di Jean Genet