Recensione
Elena Dallorso, Librinviaggio - Vanity Fair, 15/11/2012

La Cina, solo 46 anni fa

Neppure mezzo secolo è trascorso dalle vicende narrate in Mettere radici di Han Dong (O barra O edizioni): la Rivoluzione Culturale, le Guardie Rosse, le “rieducazioni” rurali della Cina di Mao, eppure è come se fossero trascorsi secoli, per noi e per gli stessi cinesi, ormai conquistati dalle logiche capitaliste che nel 1966 erano state tanto aspramente combattute.

La storia del libro è quella della famiglia Tao, spedita nel “Glorioso esilio” in una località di campagna remota per essere rieducata ai valori del comunismo dai contadini locali. Ci sono Tao, scrittore e quadro del partito, sua moglie Su Qun, i nonni e il figlio, il giovane Tao. La loro è anche la storia di migliaia di cinesi: speranze e convinzioni infrante, frustrazioni di uno scrittore a cui è proibito scrivere, paura dei genitori per il figlio. Ma nel libro c'è anche affetto nel ritratto del villaggio e dei suoi abitanti, e tutta la dignità della famiglia Tao nella lotta per adattarsi. Da leggere per documentarsi, sapere, non dimenticare.