Recensione
Asiaexpress, 09/10/2012

Recensione

Dal 10 ottobre arriva in libreria Mettere radici, dello scrittore cinese Han Dong, edito da O barra O nella collana in-Asia/Cina. In piena Rivoluzione Culturale, Tao, rinomato scrittore e quadro del Partito, viene mandato al confino con la famiglia in un remoto villaggio dell'interno per essere rieducato.

Costretto a rinunciare alla scrittura e a “mettere radici” in una realtà a lui sconosciuta, Tao impara a coltivare la terra e ad allevare animali da cortile, mentre la moglie acquisisce nozioni elementari di medicina diventando una “dottoressa a piedi scalzi”. La loro esistenza scorre nel tentativo di costruirsi una nuova identità, adeguata al contesto, ponendosi al servizio della comunità e immergendosi nella vita rurale. Ma le tensioni politiche li raggiungono anche lì: le campagne persecutorie del Partito non risparmiano nessuno. Han Dong, classe 1961, ha vissuto in prima persona la Rivoluzione Culturale: la sua famiglia fu mandata in "riabilitazione" nel piccolo villaggio di Sanyu. Una volta tornato al mondo, Han ha conseguito una laurea in filosofia, ha iniziato a insegnare marxismo-leninismo e, dagli anni '90, ha iniziato a scrivere. Nel 1998, insieme a un altro pugno di scrittori, tra cui Zhu Wen, introduce nel mondo letterario cinese lo stile duanlie ("rottura"). Han scava con ironia nell'ingiustizia e nell'assurdità, con un'opera "caratterizzata da una delicata osservazione delle piccole cose", come asserisce nella postfazione al romanzo Nicky Harman. Il volume, di 336 pagine, avrà un prezzo di 18,00 euro.