Recensione
Virginia Grassi, Luuk magazine, 07/10/2012

Speciale Cina: i narratori del dragone

Le ferite della dittatura bruciano ancora. O barra O porta in questi giorni in libreria l'opera di uno tra i più importanti scrittori dell'avanguardia cinese: con il suo “Mettere radici”, che gli è valso il prestigioso Chinese Novelist Prize nel 2003, Han Dong affronta con delicatezza e ironia quei difficili anni attraverso l'epopea di una famiglia di intellettuali costretta alla “rieducazione” in un remoto villaggio rurale.

Le vicissitudini del protagonista e dei suoi cari, alle prese con i ritmi atavici della terra e della natura, divengono così specchio di un'intera generazione alla ricerca di quell'identità brutalmente violata dalle idiosincrasie del sistema. Ne risulta una narrazione estremamente scorrevole, ma di grande impatto emotivo, soprattutto grazie all'equilibrio tra humor distaccato e disarmante realismo.