Recensione
Fabrizio Legger, Il Monviso, 22/01/2010

Delitti e follie nella Corea di oggi

La casa editrice milanese O barra O continua a proporre opere interessantissime delle letterature asiatiche e dell’Estremo Oriente, ricche di scrittori davvero originali e degne di conoscenza. Il sudcoreano Kim Young-Ha e l’autore di questa bizzarra raccolta di racconti intitolata Che cosa ci fa un morto nell'ascensore? (pagine 135, Euro 14,00), per la prima volta tradotti in lingua italiana. L’Autore, nato nel 1968, riesce a cogliere con molta ironia gli aspetti più surreali, grotteschi e contraddittori dell’esistenza umana.

I protagonisti sono degli “incastrati” nel perverso meccanismo della società contemporanea, dove diventano vittime di giochi più grandi di loro: ispettori, giovani sbandati, tecnici d’ufficio, assassini, donne bisbetiche pullulano in questi racconti originali e stravaganti al tempo stesso. Lo sfondo su cui agiscono questi personaggi sono i centri commerciali di Seoul, complessi residenziali e vie trafficate delle moderne città coreane, dove vive un’umanità brulicante, frenetica e alienata, come nelle nostre metropoli occidentali, tutti vittime di eventi paradossali, surreali, strabilianti, caratterizzati da sconcertanti finali a sorpresa, dove però il dramma viene stemperato da un varco improvviso, da una inaspettata uscita di emergenza che ci impedisce di non precipitare in una pazzia collettiva. Un libro molto originale, che può essere richiesto in tutte le librerie.